LUNEDI’ 14 GENNAIO 2013
Nel quadro della rassegna Orchestra Senza Confini (vedi allegato), che Musica Oggi organizza da quindici anni al prestigioso Piccolo Teatro di Milano, ci sarà un omaggio in chiave jazz alla musica di un artista e strumentista versatile quale Lelio Luttazzi, protagonista della canzone swing italiana, autore di musica per film e di commedie musicali di successo.
Protagonista la Civica Jazz Band diretta da Enrico Intra, l’orchestra nata in seno ai prestigiosi Civici Corsi di Jazz di Milano, scuola tra le più rilevanti del panorama europeo della didattica jazz. Consepita come un laboratorio formativo e artistico, la band (vedi allegato) ha alle spalle una lunga e articolata attività nella quale ha realizzato molteplici progetti in prima esecuzione assoluta.
Avvalendosi degli arrangiamenti del direttore d’orchestra, arrangiatore e studioso Massimo Nunzi, presenterà un programma legato alla musica di Luttazzi, elaborata per big band jazz, che sarà proposta in una prima assoluta in grado di evidenziare le qualità jazzistiche del musicista triestino.
La band si compone dei migliori studenti della scuola e di famosi docenti quali il trombettista Emilio Soana, il trombonista Roberto Rossi, il sassofonista Giulio Visibelli, i contrabbassisti Lucio Terzano e Marco Vaggi, il batterista Tony Arco.
LA CIVICA JAZZ BAND
Direttore Musicale ENRICO INTRA
Direttore artistico Maurizio Franco
Nata nel 1996 in seno ai Civici Corsi di Jazz, ideati e diretti dall’Associazione Culturale Musica Oggi e parte integrante dell’Accademia Internazionale della Musica di Milano (dipartimento della Fondazione di partecipazione delle Scuole Civiche di Milano), l’orchestra diretta dal pianista e compositore Enrico Intra è formata dai migliori allievi della scuola e da alcuni prestigiosi docenti: Emilio Soana, Giulio Visibelli, Roberto Rossi, Marco Vaggi e Tony Arco. L’attività della band coniuga gli aspetti della formazione e della produzione artistica, realizzando progetti musicali che sono funzionali al piano di studi della scuola e possiedono, nel contempo, un riconosciuto valore culturale. L’orchestra ha costruito negli anni una vasta letteratura, che poche big band possono vantare, e ha realizzato per la Soul Note tre Cd significativi della sua filosofia operativa: The Symphonic Ellington, revisione critica delle suites sinfoniche del Duca, New Perspectives, una ripresa originale di pagine di Bernstein, Gershwin e Rodgers alla quale partecipa anche Kenny Barron, e Italian Jazz Graffiti, doppio Cd che raccoglie venti composizioni scritte ed eseguite con l’orchestra da altrettanti solisti italiani (da Enrico Rava a Paolo Fresu, da Franco Ambrosetti a Tiziana Ghiglioni, da Fabrizio Bosso ad Antonio Faraò, da Franco D’Andrea a Enrico Pieranunzi, da Tullio De Piscopo a Roberto Ottaviano, Gianluigi Trovesi, Gianni Basso, Marcello Rosa, Giovanni e Bruno Tommaso, da Pietro Tonolo a Luigi Bonafede, Claudio Fasoli, Maurizio Giammarco e Franco Cerri). Ha inoltre realizzato Italian Jazz Graffiti (4a edizione) per: Scuole Civiche di Milano – Fondazione di Partecipazione, Grazie Italia per la Deutsche Bank, We Love Basie e We Love Goodman per l’etichetta MAP. Oltre alle collaborazioni citate, a cui si aggiungono quelle con molti altri solisti e compositori italiani (tra i quali: Giorgio Gaslini, Flavio Boltro, Mauro Negri, Roberto Gatto, Paolino Dalla Porta, Marco Fumo) e all’incontro con Ensemble e orchestre di carattere sinfonico e classico (l’Orchestra Verdi, l’Orchestra Guido Cantelli e la Civica Orchestra di Fiati), la Civica Jazz Band ha realizzato progetti organici con Max Roach, David Liebman, Bobby Watson, David Murray, James Newton, Patrice Caratini, Lennart Aberg, Eddie Daniels, Bob Brookmeyer, David Raksin, Andrew Hill e Kenny Wheeler. Nel composito repertorio della band, si trovano rare composizioni di musica afroamericana, riletture di capolavori della storia jazzistica, prime esecuzioni di pagine contemporanee e brani di jazz che spaziano dagli anni ’20 alla contemporaneità. Tutti questi programmi hanno trovato posto, nel corso del tempo, nella rassegna Jazz al Piccolo – Orchestra Senza Confini, una stagione di concerti unica nel suo genere che documenta l’attività di una band pensata come un vero e proprio laboratorio musicale, che opera senza pregiudizi stilistici, svolgendo da una parte un ruolo di alta formazione professionale e, dall’altra, una significativa funzione artistica proponendo opere da scoprire o riscoprire, valorizzando nel contempo autori che meritano una spazio per la loro musica. Organismo duttile e dinamico, la Civica Jazz Band è un gruppo assolutamente attuale proprio per la sua vocazione a guardare senza preclusioni l’intero spettro dell’universo jazzistico e afroamericano, comprendendo in ciò anche le proposte che giungono dall’Europa. Tutti i concerti della Civica Jazz Band prevedono una introduzione critica che funge da guida all’ascolto per il pubblico.
Accettare di lavorare sul materiale del M° Lelio Luttazzi, oltre che una gioia è stato un modo originale ed estremamente interessante per rivisitare in profondità l’effetto e le ragioni di una musica, la sua, che ha cambiato la faccia dell’Italia, sprovincializzandola e rendendola finalmente internazionale.
Luttazzi, allergico ai “vecchi scarponi”, alle Mamme piagnone, agli orfani e ai Binari, affranca la melodia dal travaglio melodrammatico e lo proietta nella luce pura dello Swing e del Jazz.
Mi sono procurato molti materiali video e audio, oltre alle belle raccolte disponibili sul mercato e di cui la rete è ricca e ho analizzato nel dettaglio da dove viene l’ispirazione del Maestro. Posso affermare senza timore di essere smentito che Ellington, Gershwin, Porter, Puccini e Debussy sembrano essere i suoi Numi tutelari. Armstrong per la gioia e lo slancio, Goodman per la velocità ed Hampton per lo Swing.
I 10 brani che ho realizzato con molto amore ed in forma completamente nuova, donano a questi capolavori le vesti che forse , il Maestro non avrebbe immaginato.. tuttavia mi è sembrato giusto, alla luce delle grandi qualità armoniche e melodiche del materiale, non snaturarle con galvanizzanti quanto inappropriate e volgari riarmonizzazioni moderniste.. ma tenere presente il periodo in cui il Maestro ha mosso i suoi passi e riferirmi a Kenton, Pete Rugolo, Gil Evans e ai Jazzmen californiani, oltre che ai succitati esempi. Sarà eccitante per me dirigere una grande e prestigiosa orchestra, ricca di grandi solisti come Intra, Soana, Visibelli, Arco, Rossi e col sostegno ferratissimo del musicologo Franco, sul filo creativo di un eccezionale autore che, da ora in poi, siamo tutti tenuti a celebrare.
Massimo Nunzi